Perenne biennale

Riguardo a Indipendent Art Space_

Posso dire che nessuno sia indipendente, e che l’uso di questa parola presenti un vuoto di significato.
È una parola commerciale.
Ciascun prodotto ha bisogno di un’etichetta per esser venduto facilmente. „INDIPENDENT“ é l’etichetta che molti si scelgono per collocarsi nel mercato. Ma é un uso obbligato. Ogni realtá ha un suo motivo d’essere e nessuna reale indipendenza.

L’indipendenza è il primo movimento, il giorno dopo, qualsiasi movimento matura, cresce e crea legami che con l’indipendenza hanno poco a che vedere. L’indipendenza non ha strutture e nemmeno una forma propria; non dipende mai da se stessa.

“The emancipation of the artist from the institutions.”

Paradossalmente ciascuno cerca di costruirsi la propria istituzione su misura, che sia indipendente o no, é un’altra questione.
Indipendente da che cosa prima di tutto?
Indipendente fino a che punto?

Se veramente ci atteniamo a questo „statement“ un indipendente non durerebbe piú di un giorno. In realtá la vera forza di emancipazione entra in rapporto  di dipendenza con altre entità e in un secondo stadio é in grado di assoggettarle. L’emancipazione di alcuni crea gerarchie per altri.

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L’amministrazione Berlinese si pone anche ultimamente in questo ambito, prima con lo show „Based In Berlin“ e poi con l’istituzione del Premio per spazi indipendenti.
Tutte quante queste sovrastrutture fanno parte della normale istituzionalizzazione dell’arte.
I contenuti di questa scena tuttavia faticano ad entrare in queste sovrastrutture tradizionali:
Per sovrastrutture tradizionali attraverso cui il dibattito artistico si é sempre mosso intendiamo:
stampa, istituzioni private, amministrazioni pubbliche.

In realtà una prassi artistica contemporanea non si riconosce in queste istituzioni e le supera nei contenuti e nelle utopie.
Il dibattito artistico contemporaneo non ha ancora trovato un organo divulgativo ne una galleria appropriata.
Questa assenza di struttura contemporanea, vuole rimanere nella mia prassi come assenza di struttura, se per struttura la società offre gli spazi che tradizionalmente gli sono stati offerti.

 

 

Press

Eliminazione di FB e di ogni giornale. La nuova informazione sarà aperta ad ognuno. Ognuno racconterà la sua realtà. L’informazione come oggi la si conosce non deve più esistere. Niente più telegiornali, notizie ed attualità fornite da un settore professionalizzato e specializzato. Un nuovo modello di social network senza indagini di mercato, libero, senza fini di lucro, non controllato.

Abolizione del concetto di stampa.

museale

Kreuzberg Pavillon non é una galleria e come tale non si comporta. E’ un progetto iniziato da artisti e in quanto tale lavora su un ambito interdisciplinare che ha normalmente poco o molto (a seconda dei punti di vista) a che vedere con una “mostra” prodotta in maniera tradizionale e avente come riferimento un ambito museale.

Kreuzberg Pavillon crea eventi che hanno come fulcro un grado amplio di temporaneità e improvvisazione e vertono sul concetto di happening e vernissage, pur ricercando un punto di contatto con la scena contemporanea istituzionale.

Il nostro principio é il più possibile libero da un intervento di selezione.

media italiani

Basta leggere le maggiori testate giornalistiche italiane online.. le loro pagine iridescenti di pubblicità, per rendersi conto di quanto siano separate dalla realtà e dalle emergenze che costituiscono la nostra contemporaneità.

I dibattiti, le polemiche e gli scandali sono sempre gli stessi; nessuno parla di quello che succede realmente ma solamente di ciò che vuol esser raccontato e fatto apparire. Si può leggere come in 1984.

Pochi si rendono conto dell’importanza di alcuni, pochi valori importanti, e tutti discutono sul niente, su speculazioni e chiacchiere attorno alle poltrone dei politici.

I politici attuali sono liberi professionisti e aridi burocrati slegati e ignoranti di problematiche attuali legate al nostro mondo; ignoranti di idee per un mondo migliore. Sanno governare forse (letteralmente: menare il can per l’aia), ma non sanno crescere. Non hanno una filosofia diversa, non hanno creatività.

I media e il dibattito in genere sono anche il risultato di una classe politica fallimentare, incentrata ai metodi della corruzione e dell’abuso di potere. Purtroppo lo scotto e il prezzo da pagare per questa inefficienza si fa più alto ogni giorno che passa; e di questo si fa carico ogni individualità, ogni comunità e il modo in cui l’uomo contemporaneo è costretto a vivere. Questi signori non hanno la minima idea di quello che stanno facendo. Si tratta nella maggior parte dei casi di ignoranza più che di malignità. Non vedono e non sentono il prodotto finale e lo sfacelo delle loro azioni. Il problema di queste personalità é essenzialmente il non essere abituati a un sistema privo di corruzione e collusioni. Non sanno e non hanno idea di cosa vogliano dire metodi alternativi di sviluppo e di distribuzione della ricchezza.

La televisione e la stampa incentrano il dibattito sulle personalità, creando giornalmente nuovi vincitori e nuovi sconfitti, alternandoli fra di loro. E’ un modo di vendita della politica e di fatturazione sopra il dibattito. Gli scandali creano introiti, i pagliacci code al botteghino. La cultura, con la c minuscola, quella di tutti, ci darebbe un mondo migliore.

In realtà, ce lo insegna la storia della politica italiana contemporanea, non esistono vincitori o sconfitti – esiste solo una classe politica intoccabile e perseverante; realmente ignara di sé e del resto del mondo. La libertà di stampa è stata trasformata in un mercato possibile, con il risultato di privarla del suo ruolo di “mezzo di informazione” indipendente all’interno della comunità e per la comunità (per stabilire se tale libertà sia mai esistita, e se la si debba affidare alla stampa, basterebbe leggere Balzac).

 

 

spazio e storia

La morfologia e l’identità del luogo creano un dialogo, un contatto e quindi una continuazione del soggetto. La prassi artistica é uno modo di appropriazione dello spazio e continuazione della storia; (spazio) inteso come entità fisica ma anche sociale –